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Messaggio  marco70 Mer 12 Dic 2012 - 14:27

Volevo affrontare una questione che credo sia di interesse comune.

Come noto le polizze assicurative dei veicoli storici impongono, oltre all'iscrizione del veicolo nei registri storici individuati dal codice della strada, di essere iscritti ad un club federato (solitamente ASI o FMI).

Sarebbe quindi auspicabile che il nostro club (che mi pare abbia un numero di soci di tutto rispetto) riesca ad ottenere l'affiliazione all'ASI, così possiamo evitarci di mantenere anche l'adesione ai vari club di zona.

So che ci sono già delle iniziative in corso, ma vorrei capire se c'è qualche speranza per il prossimo 2013 di pervenire ad una soluzione.

Grazie.
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Messaggio  giuseppe Mer 12 Dic 2012 - 14:42

Ciao Marco,
in merito al tuo post posso dirti che il direttivo sta proprio muovendosi in tal senso. Di sicuro ci saranno notizie dopo la "pausa forzata" delle Festivita'.
Complimenti per il bellissimo lavoro che state facendo sulla 1200!!!!
Giuseppe

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Messaggio  marco70 Mer 12 Dic 2012 - 14:57

Ottimo...speriamo bene.

Tra l'altro potremmo tentare di creare una rete di centri revisioni privati dove, secondo un calendario prestabilito ed alla presenza di un Dirigente della Motorizzazione, si effettuino le revisioni per i veicoli ante 1960 (che necessitano di timbro e firma dell'UMC), possibilità per altro prevista nella Circolare n. 19277/23.25.

Ovviamente starò dicendo cose già nelle intenzioni del club, ma penso che siano piuttosto importanti per cui non me ne vorrete se le sottolineo.

Grazie
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Messaggio  ruotone Mer 12 Dic 2012 - 15:26

Mi intrometto per quello che so.
Finora mi sono sempre trovato bene con la compagnia convenzionata con il club, che non richiede l'iscrizione ASI, iscrizione della quale non sento assolutamente la mancanza: ho visto passare all' ASI auto che di originale avevano ben poco, compresi motori di cilindrata ed architettura completamente differente; poco tempo fa abbiamo parlato in questo forum di un 1100 ASI, oggetto di un articolo su di una rivista specializzata che era un guazzabuglio di modelli, chiedendoci sostanzialmente come fosse stato possibile omologare un simile esemplare.
Per cui...mah, Question
Revisioni: ad aprile ho fatto revisionare un 1100 ante 1960 da un'officina privata nella quale mi hanno chiesto: "l'auto è ASI?" alla mia risposta negativa mi hanno detto "Perché se era ASI doveva andare in motorizzazione, diversamente glie la facciamo noi"
Revisione poi peraltro fatta abbastanza scrupolosamente, con persino il controllo dei giochi testine con scuotimento laterale e controllo rigoroso di luci e freni.
Sono uscito con la mia revisione appiccicata sul libretto ed a posto per due anni !!!
Per cui, ancora più mah Question Question
Saluti !!!
Roberto
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Messaggio  JOSEPH Mer 12 Dic 2012 - 15:46

condivido quanto appena scritto dall' Amico "Ruotone".....................io personalmente non sono dell'idea "ASI" ........
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Messaggio  marco70 Mer 12 Dic 2012 - 15:51

ruotone ha scritto:Mi intrometto per quello che so.
Finora mi sono sempre trovato bene con la compagnia convenzionata con il club, che non richiede l'iscrizione ASI, iscrizione della quale non sento assolutamente la mancanza: ho visto passare all' ASI auto che di originale avevano ben poco, compresi motori di cilindrata ed architettura completamente differente; poco tempo fa abbiamo parlato in questo forum di un 1100 ASI, oggetto di un articolo su di una rivista specializzata che era un guazzabuglio di modelli, chiedendoci sostanzialmente come fosse stato possibile omologare un simile esemplare.
Per cui...mah, Question
Revisioni: ad aprile ho fatto revisionare un 1100 ante 1960 da un'officina privata nella quale mi hanno chiesto: "l'auto è ASI?" alla mia risposta negativa mi hanno detto "Perché se era ASI doveva andare in motorizzazione, diversamente glie la facciamo noi"
Revisione poi peraltro fatta abbastanza scrupolosamente, con persino il controllo dei giochi testine con scuotimento laterale e controllo rigoroso di luci e freni.
Sono uscito con la mia revisione appiccicata sul libretto ed a posto per due anni !!!
Per cui, ancora più mah Question Question
Saluti !!!
Roberto

Concordo sulla questione sostanziale ASI, ma purtroppo le compagnie di assicurazioni che permettono di fare una sola polizza su più veicoli (se ne può guidare una sola alla volta) sono molto competive e richiedono tale adesione. Io ad esempio di 1 autoveicolo + 3 moto non pago neppure 200 euro all'anno.

Quindi penso che dare la possibilità di affiliarsi all'ASI (non sarebbe un obbligo) sia necessario perché sarebbe assurdo dover mantenere l'iscrizione a due club.

Saluti
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Messaggio  torpado3400 Mer 12 Dic 2012 - 18:02

la questione non è così facile come può sembrare; lo dico perchè sono direttamente coinvolto e vi assicuro che è più semplice restaurare una 1100 che ottenere l'affiliazione.
ci stiamo lavorando già da diverso tempo e malgrado ciò, siamo fermi ... non per causa nostra.
abbiamo sondato sia il Registro Fiat che sta riprendendo il discorso affiliazioni dopo un lungo periodo di riorganizzazione, sia l'Asi che tra l'altro non ha nemmeno risposto alla nostra lettera inviata qualche tempo fà.
Sicuramente nel 2013 ci saranno novità a riguardo; vi terremo informati su ulteriori sviluppi.

saluti

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Messaggio  marco70 Mer 12 Dic 2012 - 19:22

Volevo precisare solo due cose.
La prima e' che ben lungi da essere fili ASI, ma purtroppo le poche assicurazioni che trattano veicoli storici (helvetia, toro e poche altre) riconoscono solo l'iscrizione dell'assicurato ad ASI o FMI, cio' a prescindere dal Registro storico in cui e' inserito il veicolo (che teoricamente potrebbe anche essere quello Fiat). Quindi, per usufruire delle polizze agevolate occorre sempre associarsi ad un club Asi o all' Fmi.

L'altra questione e' molto più' delicata. Attenzione Ruotone perche' se il Tuo veicolo e' iscritto in uno dei registri storici (quindi e' veicolo di interesse storico ex art 60 cds) ed e' anche ante 1960 la revisione fatta in un centro privato non ha valore ed in caso di incidente la tua assicurazione potrebbe fare rivalsa sull'assicurato. Tra l'altro con le nuove norme l'iscrizione al registro risultera' negli archivi della motorizzazione e quindi anche le forze dell'ordine lo vedranno. Quindi il veicolo potrebbe essere sequestrato perche'e' come se fosse senza revisione.
Saluti.
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Messaggio  ruotone Mer 12 Dic 2012 - 22:29

Non mi ricordo proprio quanto pago di assicurazione, comunque mi pare meno di 200€ e potrei assicurare 4 auto e non so per le moto, anche se ne ho una oramai d'epoca perché lo è diventata con me, una BMW R80 G/S comperata nel 1986 per la quale, però, sono assicurato Genertel e continuo così perché spendo poco, la sospendo e riattivo on line quando voglio e non ho nessuna iscrizione a club motociclistici di riferimento.
Per la revisione ho verificato inserendo i miei dati sul portale dell'automobilista, e risulta l'auto con revisione in regola fino ad aprile 2014, Marco, che tu sappia, le forze dell' ordine a che banca dati accedono?
Preciso che il veicolo non è iscritto a nulla
Saluti
Roberto
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Messaggio  dottorboj Gio 13 Dic 2012 - 7:48

Come già detto da Enrico, ci stiamo lavorando, ma con ogni riserva, come suol dirsi.
Io non amo l'ASI, alla quale non riconosco alcun particolare valore né per competenza, né per trasparenza di gestione e di intenti.
Occorre anche sfatare il mito "ASI = tutto a posto; NON ASI = rottame o truffa alle assicurazioni". Un'auto non asi, come la mia, è semplicemente immatricolata come tutte le altre, e soggiace all'obbligo di revisione biennale presso qualunque centro revisioni (l'ultima revisione l'ho passata a maggio, e mi hanno fatto pure i complimenti).
Per le auto più anziane, in alcuni casi è stato necessario - come raccontano gli amici su questo stesso forum - fare un singolo passaggio in Motorizzazione per fare "inserire" l'auto nei registri informatici.
Più complicato in caso di reimmatricolazioni per auto radiate. In tal caso, effettivamente (e con un privilegio che lo Stato concede ad un'associazione privata, di difficile comprensione) occorre l'estratto storico rilasciato dall'ASI, se ben ricordo. Ne segue la reimmatricolazione come veicolo storico, alcuni limiti di utilizzo e l'obbligo di revisione annuale.
Circa le assicurazioni, la nostra convenzione non richiede l'affiliazione, e non è male neanche da un punto di vista economico; l'unico limite è di natura territoriale, a causa della politica aziendale della Compagnia (non condivisibile, ma tant'è). Se stiamo cercando altre vie, dipende prima di tutto proprio dalla necessità di tutelare i soci esclusi.
Se l'ASI non godesse di ingiustificate rendite di posizione, da ente parastatale, essa sarebbe una semplice associazione privata, e potrebbe essere bellamente ignorata. A ben vedere, però, già oggi - conoscendo bene le norme - possiamo permetterci di snobbarla: occorre solo accettare l'idea di sostenere qualche discussione in più con il funzionario di turno. study
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Messaggio  marco70 Gio 13 Dic 2012 - 8:25

ruotone ha scritto:Non mi ricordo proprio quanto pago di assicurazione, comunque mi pare meno di 200€ e potrei assicurare 4 auto e non so per le moto, anche se ne ho una oramai d'epoca perché lo è diventata con me, una BMW R80 G/S comperata nel 1986 per la quale, però, sono assicurato Genertel e continuo così perché spendo poco, la sospendo e riattivo on line quando voglio e non ho nessuna iscrizione a club motociclistici di riferimento.
Per la revisione ho verificato inserendo i miei dati sul portale dell'automobilista, e risulta l'auto con revisione in regola fino ad aprile 2014, Marco, che tu sappia, le forze dell' ordine a che banca dati accedono?
Preciso che il veicolo non è iscritto a nulla
Saluti
Roberto

le forze dell'ordine accedono alla banca dati della motorizzazione ed al PRA.

Dunque, cerco di riassumerTi la questione.

I veicoli anziani possono essere di due tipi:

1) veicoli normali semplicemente datati;

2) veicoli che il codice della strada (art. 60) definisce "atipici" tra i quali ci sono quelli di interesse storico e collezionistico, ovvero iscritti nei registri storici ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI.

Attenzione a non confondere l'iscrizione del veicolo nel registro (che si fa una volta per sempre) con quella di iscrizione di una persona ad ASI e FMI, che serve solo per le agevolazioni assicurative ed ovviamente per partecipare alla vita sociale.

Sino al 2010 i veicoli storici iscritti nei registri dovevano fare la revisione annuale (non so quanti lo sapessero) potendo però godere di una deroga per la quale non dovevano essere in regola col codice della strada ora vigente, ma bastava che mantenessero i requisiti previsti col codice in vigore all'epoca della sua messa in circolazione.

Nel 2010 è stata modificata la norma (mi sembra che Ministro fosse Matteoli) per cui ora anche i veicoli storici iscritti nei registri fanno la ravisione biennale come gli altri, ma quelli circolanti prima dell'entrata in vigore del Cds del 1959 (01/01/1960) debbono andare alla motorizzazione civile. In alternativa un dirigente/ispettore della motorizzazione può recarsi in un centro privato e sovraintendere alla revisione. Ovviamente ci vuole la convenienza economica, per cui solitamente si stabilisce un calendario al quale partecipano più interessati.

In sostanza si possono verificare tre casi:

1° caso - veicolo NON iscritto a nessun registro ufficiale: deve fare la revisione biennale dove vuole ma si applica la normativa dell'attuale codice della strada.

2° caso - veicolo ISCRITTO ad uno dei registri ufficiali immatricolato DOPO il 01/01/1960: deve fare la revisione biennale dove vuole e si applicano le regole tecniche del codice della strada vigente al momento della sua messa in circolazione.

3° caso - veicolo ISCRITTO ad uno dei registri ufficiali immatricolato PRIMA del 01/01/1960: deve fare la revisione biennale alla presenza di un dirigente della motorizzazione civile e si applicano le regole tecniche del codice della strada vigente al momento della sua messa in circolazione.

Basti pensare che le millecento sino al 1960 avevano il freno a mano sulla trasmissione mentre con il codice del 1959 la cosa non poteva più essere accettata, per non parlare di frecce, stop, ecc. Chi vi fa la revisione si prende una bella responsabilità se non siete iscritti al registro storico in quanto la valutazione deve essere fatta col codice attuale! Twisted Evil

Venendo poi alla questione delle forze dell'ordine, sino ad oggi solo in tre potevano essere a conoscenza dell'iscrizione di un veicolo al registro: il proprietario, quelli del registro ed eventulmente l'assicurazione che ti chiede il certificato (oltre alla tessera associativa annuale).

Dal 1° ottobre 2012 i veicoli storici iscritti nei registri verranno inseriti nella banca dati della motorizzazione e verrà inserita anche una dicitura sulle carte di circolazione, per cui sarà facile fare delle verifiche da parte degli organi di polizia.

Comunque tutto quello che ho detto è facilmente verificabile sul sito del nostro club alla voce Leggi e normative.

Spero di essere stato comprensibile ma se hai ancora dubbi, per quel poco che posso aver capito io, sarò lieto di essere di aiuto.

Saluti.



dottorboj ha scritto:Come già detto da Enrico, ci stiamo lavorando, ma con ogni riserva, come suol dirsi.
Io non amo l'ASI, alla quale non riconosco alcun particolare valore né per competenza, né per trasparenza di gestione e di intenti.
Occorre anche sfatare il mito "ASI = tutto a posto; NON ASI = rottame o truffa alle assicurazioni". Un'auto non asi, come la mia, è semplicemente immatricolata come tutte le altre, e soggiace all'obbligo di revisione biennale presso qualunque centro revisioni (l'ultima revisione l'ho passata a maggio, e mi hanno fatto pure i complimenti).
Per le auto più anziane, in alcuni casi è stato necessario - come raccontano gli amici su questo stesso forum - fare un singolo passaggio in Motorizzazione per fare "inserire" l'auto nei registri informatici.
Più complicato in caso di reimmatricolazioni per auto radiate. In tal caso, effettivamente (e con un privilegio che lo Stato concede ad un'associazione privata, di difficile comprensione) occorre l'estratto storico rilasciato dall'ASI, se ben ricordo. Ne segue la reimmatricolazione come veicolo storico, alcuni limiti di utilizzo e l'obbligo di revisione annuale.
Circa le assicurazioni, la nostra convenzione non richiede l'affiliazione, e non è male neanche da un punto di vista economico; l'unico limite è di natura territoriale, a causa della politica aziendale della Compagnia (non condivisibile, ma tant'è). Se stiamo cercando altre vie, dipende prima di tutto proprio dalla necessità di tutelare i soci esclusi.
Se l'ASI non godesse di ingiustificate rendite di posizione, da ente parastatale, essa sarebbe una semplice associazione privata, e potrebbe essere bellamente ignorata. A ben vedere, però, già oggi - conoscendo bene le norme - possiamo permetterci di snobbarla: occorre solo accettare l'idea di sostenere qualche discussione in più con il funzionario di turno. study

Concordo.

L'unica cosa che mi risulta è che l'affiliazione all'ASI è un opzione aggiuntiva all'iscrizione al club.

Ad esempio uno si può iscrivere solo al club di zona (anche se affiliato ASI) oppure iscriversi al club e pagare anche il supplemento per l'iscrizione ASI. Quindi non vedo dove stia il problema: ognuno sceglierebbe se stare solo col club millecento oppure aggiungere circa 70 euro ed iscriversi anche all'ASI. L'importante sarebbe (mia opinione) che il club millecento possa dare tale possibilità. Altrimenti personalmente debbo mantenere anche l'adesione ad un club di zona che non mi da alcun beneficio se non quello di permettermi di iscrivermi all'ASI. L'alternativa è che il nostro club si faccia riconoscere dalle compagnie di rilievo in materia (Helvetia e Toro).

Saluti.


Ultima modifica di marco70 il Gio 13 Dic 2012 - 8:41 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Giorgio Zecca Gio 13 Dic 2012 - 13:39

marco70 ha scritto:[Nel 2010 è stata modificata la norma (mi sembra che Ministro fosse Matteoli) per cui ora anche i veicoli storici iscritti nei registri fanno la ravisione biennale come gli altri, ma quelli circolanti prima dell'entrata in vigore del Cds del 1959 (01/01/1960) debbono andare alla motorizzazione civile. In alternativa un dirigente/ispettore della motorizzazione può recarsi in un centro privato e sovraintendere alla revisione. Ovviamente ci vuole la convenienza economica, per cui solitamente si stabilisce un calendario al quale partecipano più interessati..

Io sono sempre stato convinto che il codice fosse entrato in vigore il 01/09/59 e non il 01/01/60


marco70 ha scritto:[
In sostanza si possono verificare tre casi:

1° caso - veicolo NON iscritto a nessun registro ufficiale: deve fare la revisione biennale dove vuole ma si applica la normativa dell'attuale codice della strada.

2° caso - veicolo ISCRITTO ad uno dei registri ufficiali immatricolato DOPO il 01/01/1960: deve fare la revisione biennale dove vuole e si applicano le regole tecniche del codice della strada vigente al momento della sua messa in circolazione.

3° caso - veicolo ISCRITTO ad uno dei registri ufficiali immatricolato PRIMA del 01/01/1960: deve fare la revisione biennale alla presenza di un dirigente della motorizzazione civile e si applicano le regole tecniche del codice della strada vigente al momento della sua messa in circolazione.

Basti pensare che le millecento sino al 1960 avevano il freno a mano sulla trasmissione mentre con il codice del 1959 la cosa non poteva più essere accettata, per non parlare di frecce, stop, ecc. Chi vi fa la revisione si prende una bella responsabilità se non siete iscritti al registro storico in quanto la valutazione deve essere fatta col codice attuale! Twisted Evil.

Il tuo riassunto è molto chiaro
ed ora mi spiego come mai la revisione di certe macchine, sia stata superata con successo (es fari a luce simmetrica, terzo faro calandra, mancanza di catarifrangenti).
Mi rimangono due dubbi però:
1) In quali casi venga fatto obbligo di aggiornare i dispositivi di illuminazione con fari supplementari a norma!
Per circolare infatti, secondo quanto hai scritto al punto 3, una Balilla o un'Aprilia una volta superato il collaudo presso la Motorizzazione potrebbero circolare con il loro impianti di illuminazione originali, che dietro hanno solo una posizione ed uno stop Question
Idem le prime 103 con i fari tutti rossi che hanno gli stop e le frecce in un unica luce, se venissero revisionate rispettando le norme in vigore al momento dell'immatricolazione costituirebero un pericolo per chi trasportano e per chi le segue. In verità nessuno che monta sul 103 fari d'origine mi ha ancora dato risposte certe sul fatto che siano in regola con le norme della circolazione
2) Poichè i centri di revisione rispettano certi dispositivi non regolamentari ma d'origine sulle macchine che non hanno nessuna certificazione (punto 1), penso che ormai sopra gli ...anta un'auto non abbia più molti problemi di revisione.
Ma a questo punto a cosa serve il certificato di storicità? E' solo per le assicurazioni.
Mi sono sempre chiesto anche certe elaborazioni come facciano a passare (ruote più larghe o mancanza di paraurti)


marco70 ha scritto:[
Dal 1° ottobre 2012 i veicoli storici iscritti nei registri verranno inseriti nella banca dati della motorizzazione e verrà inserita anche una dicitura sulle carte di circolazione, per cui sarà facile fare delle verifiche da parte degli organi di polizia.
.

Sta cosa mi era sfuggita del tutto!
Mi risulta però che un'auto acquisti lo status di "auto storica" con il certificato di storicità oltre che con l'iscrizione ai tre registri di marca. Il certificato deve comunque essere richiesto all'Asi attraverso un club federato e quindi lo scoglio Asi rimane sempre.
C'è poi da sperare che per le auto di iscrizione più datata, per le quali non è stato fatto obbligo ai proprietari di richiedere il certificato di storicità (che è nato circa due anni fa), l'iscrizione nei registri della polizia avvenga come per quelle recentemete censite. In caso contrario chi ha un certificato vecchio di quindici anni del Registro Fiat, come il mio, rischia una multa poichè l'auto non risulta "storica".

Delucidazio:
Ma anche con le nuove norme recentemente entrate in vigore, per cui la revisione è tornata d'obbligo ogni due anni, le auto storiche sono considerate veicoli atipici?? Io avevo capito che questa classificazione fosse stata eliminata.

Saluti
Giorgio

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Messaggio  marco70 Gio 13 Dic 2012 - 16:07

Ciao Giorgio.

Il codice della strada mi pare sia entrato in vigore il 01/07/1959 ma alcuni articoli sono stati rinviati ai mesi successivi ed all'entrata in vigore del regolamento di attuazione. In ogni caso ho letto da qualche parte che la ratio della data 01/01/1960 è legata al codice della strada 1959 e magari hanno voluto arrotondare all'inizio dell'anno solare per facilitare le cose, ma direi che poco importa.

L'art. 60 del vigente codice dice che "Rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico tutti quelli di cui risulti l'iscrizione in uno dei seguenti registri: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI" per cui che conta ai fini del codice è l'iscrizione ad uno di essi (non necessariamente ASI).

Il regolamento di attuazione ha poi aggiunto col suo art. 215 che debbono essere dotati della certificazione attestante la rispettiva data di costruzione nonché le caratteristiche tecniche e che debbono avere almeno 20 anni, ma questa è una conseguenza applicativa stabilita a livello di regolamento attuattivo. Di fatti non lo puoi iscrivere nel registro se non ha 20 anni.

Il certificato te lo manda in automatico il registro al quale Ti iscrivi che non è necessariamente l'ASI!


Comunque nel D.M. 17-12-2009 (Disciplina e procedure per l'iscrizione dei veicoli di interesse storico e collezionistico nei registri, nonché per la loro riammissione in circolazione e la revisione periodica) c'è tutto quello che serve sapere.

A proposito dei veicoli ante 1960 osservo anche che l'allegato II prevede che "I veicoli costruiti prima dell’1.1.1960 debbono essere comunque adeguati alle prescrizioni recate dall’art. 45 del DPR 15 giungo 1959, n. 393 (T.U. delle norme sulla circolazione stradale) e dagli articoli da 191 a 204, del DPR 30 giugno 1959, n. 420 (Regolamento di esecuzione)". Ciò conferma che il legislatore ha voluto riferirsi con tale data al codice del 1959.

In merito all'atipicità nulla è cambiato in quanto il comma 1 dell'art. 60 del CdS recita che "Sono considerati appartenenti alla categoria di veicoli con caratteristiche atipiche i motoveicoli e gli autoveicoli d'epoca, nonché i motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico"

Saluti.
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