QUESTA E' LA REALTA'...

Dalle 14,20 del primo agosto la FIAT non è più un'azienda italiana: è avvenuto l'ultimo atto della fusione con Crysler.
Il presidente John Elkann ha sintetizzato dicendo"E' cambiata la prospettiva di crescita" aggiungendo "Oggi inizia il futuro!".
Di sicuro, aggiungo io, TERMINA ANCHE IL PASSATO!!
CHE PECCATO!! 

giuseppe ha scritto:Di sicuro, aggiungo io, TERMINA ANCHE IL PASSATO!!
CHE PECCATO!! 

credo, con amarezza, che siano le parole giuste purtroppo  

Bel futuro di m......!   

Tutti questi signori hanno proprio a cuore il futuro dell italia e dei giovani!   

Non sono un imprenditore e quindi posso solo intuire le logiche industriali e commerciali, mi rendo conto che se si vuole competere bisogna acquisire altre realtà industriali laddove è possibile nel mondo, è evidente da tempo che l'Italia non è più centrale nei loro progetti......ma - cavolo - proprio non riesco a dare un senso logico a certe scelte !
Da buon 1100ista, mi chiedo: era proprio necessario far scomparire ( nei fatti è già avvenuto) un marchio così prestigioso e pieno di storia come la Lancia ? Con altre scelte non avrebbe potuto ancora competere (e a lungo li ha surclassati) con i marchi di alta gamma tedeschi, con evidenti ricadute commerciali ? E l'Alfa, di cui si ripete da anni che verrà rilanciata ?
Con viva "incavolatura"
Autovonkleist

Un pò fuori tema ma neanche tanto....

Questa sera, su Rai 3 hanno dato Totò contro i quattro, visto che mamma Rai d' agosto ripropone sempre Totò, Pretty Woman, Sissi, Pane, amore e fantasia ecc ecc.

Nel film in questione compaiono Totò, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Nino Taranto, Erminio Macario, Carlo Delle Piane, Mario Castellani (e già qui ci sarebbe da commentare, ognuno di questi vale un film da solo).
La vicenda si snoda nel 1963 intorno alle peripezie del commissario Saracino (Totò), integerrimo commissario di P.S., al quale viene rubata l'auto, una 1100 export, comperata soltanto grazie ad una vincita a Telefortuna in quanto lo stipendio da 150 mila lire al mese da solo non gli sarebbe bastato per acquistare la macchina.
Tralasciando tutto ciò che capita al commissario Saracino in una giornata di lavoro che culmina nel recupero dell'auto (tanto il film prima della prossima estate lo ridaranno di sicuro), è interessante notare come, nel 1963:

un commissario di Pubblica Sicurezza si può permettere a stento una 1100 export
la pantera della Polizia è una 1400 Fiat
il cliente della signorina di facili costumi (sempre Totò travestito) guida una Fiat 600
il traffico veicolare è praticamente inesistente e quel poco che circola è Fiat

viene da riflettere amaramente sulla piega che ha preso la situazione attuale, dove la Fiat, ed anche le altre marche nazionali sono state di fatto cancellate dal panorama automobilistico sia nazionale che europeo, in favore di logiche di mercato incomprensibili ai più, ai quali soltanto rimane da commentare che si è dimenticata una settantina buona di anni di storia automobilistica, legata ovviamente alla storia italiana, in favore di un non chiaro qualcosa che si chiama globalizzazione, che personalmente non ho ben capito cosa sia, tranne che un commissario di Pubblica Sicurezza attuale ha l' Audi o la Mercedes.

che tristezza un altro pezzo d'italia che se ne và !!!! ciao FIAT e addio ad eventuali opportunità per i nuovi e giovani lavoratori italiani che magari ci avrebbero lavorato volentieri !!!!

avete davvero ragione, purtroppo la fiat si é trovata in una situazione di continuo declino. Peccato perché era una macchina davvero interessante e che simboleggiava davvero l´Italia nella sua bellezza più intima. Poi se guardiamo quello che hanno fatto i nuovi capi...davvero ci rimane solo amarezza. la cosa più triste